Il rapporto tra telemedicina e il territorioTelemedicina

La storia sanitaria del nostro Paese è sempre stata caratterizzata da forme di patologie acute, come in molte parti del mondo occidentale. Ad oggi la situazione è cambiata. Infatti, a causa dell’eccessivo benessere, dell’inquinamento e del prolungamento dell’aspettativa di vita si è verificata un’esplosione di patologie croniche, la cui gestione non è più delegata all’ospedale, ma anche e soprattutto al territorio. Analizzando però gli investimenti fatti in ambito di innovazione digitale, ci si rende conto che il fulcro di questa innovazione rimane l’ospedale. Sono poche le realtà che hanno puntato sullo sviluppo di soluzioni di Telemedicina, favorendo il controllo e il monitoraggio del paziente cronico a distanza.

Telemedicina significa creare un collegamento tra i pazienti e il personale medico al fine sia di assisterne la diagnosi e la gestione, sia di favorire il monitoraggio delle persone anziane direttamente dal loro domicilio. Tuttavia, nonostante l’interesse dei medici sia molto elevato, delle realtà prese in esame, solo il 27% ha optato per le soluzioni del primo tipo, mentre un 22% ha scelto la seconda tipologia. Hanno una maggiore diffusione invece, gli strumenti per la telerefertazione per attività diagnostiche di primo livello, quali la spirometria e l’elettrocardiografia. Analizzando il trend, si può comunque dire che sta aumentando l’interesse dei medici di medicina generale verso le tecnologie digitali. Infatti, nel 2018 sono stati spesi circa 75,5 milioni euro per aggiornamenti tecnologici e implementazione di dispositivi in telemedicina.

Aumenta il livello di conoscenze digitali tra i medici e i cittadini

Stando alle recenti statistiche, risulta che circa l’85% dei mmg e l’81% degli specialisti utilizzino le email per mantenere il rapporto con i propri pazienti. Tra gli altri strumenti digitali impiegati troviamo anche Whatsapp, che viene utilizzata da circa il 64% dei medici di medicina generale e dal 57% degli specialisti per inviare comunicazioni, condividere documenti o fissare appuntamenti. Contemporaneamente si registra un aumento dell’utilizzo di questi strumenti da parte dei cittadini, con il 19% che utilizzano le email e un 17% che preferisce Whatsapp. Un altro dato importante, che riguarda i cittadini italiani, è che circa il 41% di essi utilizza una app di coaching o dei dispositivi indossabili, come gli smart watch, per tenere monitorata la propria salute ed eventualmente migliorare lo stile di vita.

Una recente ricerca di Doxapharma ha analizzato quali sono le abitudini digitali dei cittadini italiani in ambito sanitario, concentrandosi sulla fascia 35-44 anni. Circa il 38% cerca online informazioni generiche sulla salute o su particolari malattie. Il 37 % cerca invece informazioni su stili di vita e alimentazione, mentre un 15% approfondisce la questione dei vaccini. Se invece si analizzano i dati relativi all’accesso ai servizi sanitari, la situazione è decisamente diversa. Solamente un 23% prenota online le prestazioni mediche e solamente il 19% procede al pagamento digitale delle stesse. Il tasso di utilizzo degli strumenti digitali di accesso ai servizi medici è quindi ancora limitato, ma tuttavia in marcata crescita rispetto agli anni precedenti. Un limite allo sviluppo della telemedicina e, più nello specifico, degli strumenti digitali applicati alla Sanità, è la maggiore fiducia che viene data ad un incontro vis a vis. Il 67% dei cittadini che ancora non usano soluzioni digitali, ha affermato di preferire recarsi di persona dal proprio medico. L’approccio diretto e personale risulta fondamentale anche per la scelta dello specialista a cui affidarsi.

La ricerca di Doxapharma ha evidenziato poi come, per il 25% dei cittadini, risultino “per nulla rilevanti” le informazioni trovate sui siti istituzionali, assieme alle opinioni e alle recensioni web. Quello italiano è dunque un popolo che ancora si muove sul passaparola, anche se la situazione sta lentamente cambiando grazie al mondo digitale e alla Telemedicina.

La Direttrice dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità, Chiara Sgarbossa, ha sottolineato come il digitale stia cambiando i tradizionali metodi di contatto cittadino-sanità, introducendone di nuovi, come i siti internet o le app. Questi nuovi canali virtuali, assieme alle innovazioni della Telemedicina, devono essere utilizzati per “riprogettare l’esperienza degli utenti affinché possano accedere più facilmente e velocemente a informazioni e servizi secondo modelli di cura innovativi e sostenibili”.

 

Fonti:

A. Sala, 2019, Il paziente al centro della sanità digitale, Tecnica Ospedaliera – settembre 2019.